La società civile si riunisce a Bogotà, in Colombia, per manifestare contro un nuovo decreto legge che vieta il possesso di droghe per uso personale, dopo oltre 20 anni di autorizzazione prevista dalla Costituzione.
Nelle proteste, la popolazione agisce sotto forma di disobbedienza pacifica, considerando che questa legge ignora i diritti costituzionali dei cittadini colombiani.
Il presidente colombiano Ivan Duque, già elogiato da Donald Trump, ha firmato un decreto che consente alla polizia di confiscare qualsiasi quantità di droga, quando dal 1994 è costituzionalmente previsto il possesso e il trasporto di piccole quantità per uso personale.
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La popolazione colombiana si è radunata in protesta a Bogotá per criticare questo provvedimento, "che è già entrato in vigore, ma che crediamo durerà poco", ha confidato a Cannapress un attivista colombiano.
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Video di Alessandro Rampietti, da Al Jazeera
La Colombia è uno dei paesi che, contrariamente a quanto accade nel mondo, sta irrigidendo le sue politiche sulla droga, nonostante abbia una costituzione progressista, in cui il consumo è depenalizzato. Il sistema colombiano consente inoltre al consumatore di avere una quantità limite di 22 grammi di cannabis e anche di coltivare 19 piante in casa per il proprio consumo.
Questa misura è stata presentata dopo una promessa elettorale di rafforzare le politiche sulla droga, ma esperti e critici sono scettici sull'effetto che queste nuove misure avranno sulle organizzazioni criminali o sulla produzione di quello che è ancora il più grande paese produttore di cocaina al mondo.
La Colombia ha legalizzato la cannabis per scopi medicinali nel 2015. Questa misura non riguarda i consumatori di cannabis medicinale né le aziende che la producono al momento.
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Immagine in primo piano: DR