Internazionale
Paesi Bassi: il Coronavirus genera enormi code fuori dai coffeeshop

La chiusura dei punti vendita di cannabis nei Paesi Bassi ha creato enormi file alle porte dei coffeeshop, che sono stati costretti a chiudere a tempo indeterminato a causa della pandemia di Coronavirus, ha annunciato il Francia 24. I consumatori di cannabis accorrevano in massa nei coffeeshop, per difendersi dalla quarantena decretata dalle autorità.
Jonathan, un acquirente olandese di cannabis, ha detto a Francia 24 che "potremmo non essere in grado di procurarci cannabis nei prossimi due mesi, quindi è bene averne almeno un po 'a casa".
Il ministro della Salute, Bruno Bruins, ha annunciato in una conferenza stampa che tutti i ristoranti e bar dovrebbero rimanere chiusi dalle 18 del 00 marzo, oltre a palestre, saune, club del sesso e coffeeshop, i famosi spazi dove è consentito il consumo di cannabis.
La decisione di chiudere i luoghi pubblici di svago e sociali arriva dal governo olandese, al fine di combattere l'epidemia di Covid-19. "Da domani, 16 marzo, e fino al 6 aprile, le scuole e gli asili nido rimarranno chiusi, ad eccezione dei bambini i cui genitori devono continuare a lavorare", ha detto il ministro dell'Istruzione Arie Slob.
A Roermond c'erano anche le code, vicino al confine con la Germania, per paura che il governo tedesco chiudesse i confini con l'Olanda, così come per chi arrivava da Francia, Austria, Svizzera, Lussemburgo e Danimarca.
Tecnicamente, la cannabis è ancora illegale nei Paesi Bassi, ma il possesso di meno di cinque grammi della sostanza è stato depenalizzato nel 1976, in base alla politica di "tolleranza".
___________________________________________________________________
Foto in primo piano: Francia 24
____________________________________________________________________________________________________
[Disclaimer: tieni presente che questo testo è stato originariamente scritto in portoghese ed è tradotto in inglese e in altre lingue utilizzando un traduttore automatico. Alcune parole potrebbero differire dall'originale e potrebbero verificarsi errori di battitura o errori in altre lingue.]____________________________________________________________________________________________________
Cosa fai con 3€ al mese? Diventa uno dei nostri Patroni! Se ritieni che il giornalismo cannabico indipendente sia necessario, iscriviti a uno dei livelli di il nostro account Patreon e avrai accesso a regali unici e contenuti esclusivi. Se siamo in tanti, con poco possiamo fare la differenza!
Laureata in Giornalismo presso l'Università di Coimbra, Laura Ramos ha conseguito un master in Fotografia ed è giornalista dal 1998. Vincitrice del Business of Cannabis Awards nella categoria "Giornalista dell'Anno 2024", Laura è stata corrispondente per il Jornal de Notícias a Roma e addetta stampa presso l'Ufficio del Ministro dell'Istruzione del XXI Governo portoghese. Ha una certificazione internazionale in Permacultura (PDC) e ha creato l'archivio fotografico di street art "Say What? Lisbon" @saywhatlisbon. Co-fondatrice e curatrice di CannaReporter® e coordinatrice di PTMC - Portugal Medical Cannabis, Laura ha diretto il documentario "Pacientes" e ha fatto parte del gruppo direttivo del primo Corso Post-Laurea in GxP per la Cannabis Medicinale in Portogallo, in collaborazione con il Laboratorio Militare e la Facoltà di Farmacia dell'Università di Lisbona.
