CannaCasa – Associação do Cânhamo Industrial, un'associazione senza scopo di lucro il cui scopo è difendere e promuovere il settore associato alla cannabis industriale in Portogallo, ha rilasciato una dichiarazione a seguito degli ultimi eventi relativi agli arresti di agricoltori e ai sequestri di canapa in Portogallo.
Ricorda che CannaCasa ha presentato una denuncia contro la DGAV al Mediatore lo scorso maggio.
“CannaCasa riunisce quasi un centinaio di membri che considerano il raccolto di canapa come un raccolto con un potenziale per il Portogallo. Ad alcuni soci di CannaCasa è stata concessa richiesta di autorizzazione dalla Direzione Generale della Medicina Alimentare e Veterinaria (DGAV) per l'attività di coltivazione della canapa a scopo industriale. Tuttavia, molti altri associati, nelle stesse circostanze, hanno visto rifiutare le loro richieste, quando sono stati presentati documenti simili agli agricoltori autorizzati.
Pertanto, CannaCasa denuncia le pratiche amministrative inaccettabili e poco dignitose, oltre a ripudiare completamente le umilianti e inutili azioni di controllo dei vari enti delle forze di sicurezza. Questo tipo di presa di posizione da parte della DGAV non è corretta, imparziale, né conforme alla normativa europea che regola l'intero settore. Le azioni della GNR e delle forze di sicurezza, pur legittimate dall'esercizio della funzione di controllo degli stupefacenti, si sono rivelate altamente lesive per l'idoneità dei nostri associati e altrettanto dannose per gli agricoltori in termini economici.
CannaCasa invia richieste di incontro alla DGAV da novembre 2020, non avendo ricevuto finora alcuna risposta. Parimenti, il protocollo sottoscritto tra i vari enti coinvolti, previsto dall'Ordinanza 10953, non è stato ancora messo a disposizione di CannaCasa, a seguito di richiesta alla DGAV.
Attraverso lo Studio Legale Sónia Falcão da Fonseca (https://www.soniafalcaodafonseca.com) CannaCasa ha compiuto diversi sforzi per ottenere chiarimenti dalla DGAV, tutti senza successo, quindi l'Associazione è costretta a cercare altre strade per ottenere il riconoscimento che la cultura in questione merita dalle istituzioni governative”.
La direzione di CannaCasa
Lisbona, 27 settembre 2021
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