La cannabis dovrebbe rimanere nell'elenco delle sostanze considerate dopanti in tutto il mondo. L'informazione è stata fornita da un portavoce del Agenzia mondiale antidoping, in un articolo esclusivo pubblicato su Wall Street Journal. Dopo le forti richieste da parte degli Stati Uniti d'America (USA) e dei Paesi Bassi per un allentamento di questo divieto, l'Agenzia internazionale sembra essere propensa a continuare il suo divieto.
Nonostante i progressi nelle normative riguardanti l'uso della cannabis, medicinale o ricreativo, il mondo dello sport professionistico ha tolleranza zero per la cannabis, che è inclusa in un elenco di sostanze proibite, gestito dall'Agenzia internazionale antidoping (WADA). Gli aggiornamenti di tali elenchi sono effettuati in collaborazione con le autorità antidoping dei vari paesi, una versione aggiornata essendo in vigore all'inizio di ogni anno.
Paesi Bassi contro il divieto
A luglio, l'autorità antidoping olandese manifestato il suo disaccordo con il mantenimento di questo status proibitivo in relazione alla cannabis e ai cannabinoidi, "Secondo noi, i cannabinoidi non dovrebbero far parte del programma antidoping".
In modo simile, gli Stati Uniti d'America si sono posizionati, dopo della perdita di un atleta nel 2021, Sha'Carri Richardson, a causa di un test di cannabis positivo. La Casa Bianca e l'Agenzia antidoping statunitense sono state i portavoce di queste affermazioni, chiedendosi se le regole sulla cannabis dovessero essere mantenute.
Astinenza da cannabis possibile ma improbabile
Nonostante il presidente dell'Agenzia americana antidoping (USADA) critichi fortemente la WADA, quest'ultima sostiene che dagli Stati Uniti non è pervenuta alcuna richiesta in merito alla rimozione della cannabis dall'elenco delle sostanze proibite. Secondo il Wall Street Journal (WSJ), il portavoce della WADA ha affermato che "ad oggi, né le autorità statunitensi né l'Agenzia antidoping statunitense hanno chiesto la rimozione della cannabis dall'elenco delle sostanze proibite".
Il CEO di USADA Travis Tygart, che nell'ultimo anno ha affermato che "le regole sulla cannabis devono cambiare" ha affermato che "per quasi un decennio, l'USADA ha sostenuto che la WADA cambiasse il suo approccio alla cannabis in modo che un test positivo non costituisca una violazione a meno che non sia stato utilizzato intenzionalmente per migliorare le prestazioni o mettere in pericolo la salute o la sicurezza dei concorrenti".
Il portavoce dell'Agenzia mondiale antidoping ha sottolineato che la lista è provvisoria fino alla fine di questo mese: “Si sta valutando la bozza della Lista Proibita per il 2023”. Sempre secondo le dichiarazioni rese al WSJ, “il Comitato Esecutivo della WADA sarà chiamato ad approvare la versione finale della Lista durante la riunione del 23 settembre, con la pubblicazione della Lista stessa entro il 1° ottobre, che entrerà in vigore il 1° gennaio .del 2023.”