Il Consiglio Federale di Medicina del Brasile ha pubblicato questa settimana un nuovo regolamento sulla cannabis medica, che vieta ai medici di prescrivere cannabis cruda per uso medicinale, così come qualsiasi derivato diverso dal cannabidiolo (CBD). IL Risoluzione 2324/2022, che approva "l'uso del cannabidiolo per il trattamento delle epilessie in bambini e adolescenti refrattari alle terapie convenzionali nella sindrome di Dravet e Lennox-Gastaut e nel complesso della sclerosi tuberosa" - lo stesso descritto nel foglio illustrativo del epidiolex — vieta inoltre ai medici brasiliani di prescrivere CBD per qualsiasi altra indicazione terapeutica e di tenere conferenze o corsi sull'uso del CBD e/o dei prodotti derivati dalla cannabis al di fuori dell'ambiente scientifico.
Il provvedimento sta suscitando indignazione in tutto il Brasile, dalle associazioni di pazienti, ad avvocati, giuristi e operatori sanitari, che lo considerano “una battuta d'arresto” nella legislazione. o documento, pubblicato l'11 ottobre sulla Gazzetta Ufficiale (DOU), “approva l'uso del cannabidiolo per il trattamento delle epilessie infantili e adolescenziali refrattarie alle terapie convenzionali nella Sindrome di Dravet e Lennox-Gastaut e nel Complesso della Sclerosi Tuberosa”, esattamente le stesse di quelle descritte nel Foglio di epidyolex, tralasciando tutte le altre patologie per le quali la cannabis era già utilizzata da migliaia di persone in Brasile.
Secondo la Delibera 2324/2022, ai medici è ora vietato “prescrivere il cannabidiolo per un'indicazione terapeutica diversa da quella prevista nella presente Delibera, salvo che negli studi clinici autorizzati dal Sistema CEP/CONEP”. È inoltre vietata “la prescrizione di cannabis nella natura per uso medicinale, nonché qualsiasi derivato diverso dal cannabidiolo", che invalida completamente l'uso medicinale dell'intero spettro della cannabis e di altri cannabinoidi, come THC, CBN o CBG, tra gli altri.
Inoltre, ai medici è anche vietato “tenere conferenze e corsi sull'uso del cannabidiolo e/o dei prodotti derivati dalla cannabis al di fuori dell'ambiente scientifico, nonché la pubblicità”, si legge nell'articolo. documento.
La Risoluzione, firmata da José Hiran da Silva Gallo, Presidente del Consiglio Federale di Medicina del Brasile, stabilisce inoltre che la norma “deve essere rivista entro 3 (tre) anni dalla data della sua pubblicazione, quando la letteratura scientifica”.
La risoluzione contraddice totalmente l'attuale realtà in Brasile
Circa un anno fa, l'ANVISA, l'autorità sanitaria brasiliana, ha autorizzato un elenco di 249 derivati della cannabis per l'importazione in Brasile, di cui cinque contengono essenzialmente THC e il restante CBD. Inoltre, negli ultimi anni, il I tribunali brasiliani hanno emesso centinaia di Habeas corpus, che ha consentito a pazienti e associazioni di coltivare cannabis come unica forma di accesso. Ci sono invece associazioni, come Santa Cannabis, che coltivano cannabis per i loro pazienti e offrono corsi di coltivazione ed estrazione basati su disobbedienza civile.
Resta da rispondere come verrà attuata la nuova Delibera in una realtà del tutto contraria al provvedimento che si intende attuare.
Cannareporter chiede feedback a varie parti interessate della società civile in Brasile, come medici, educatori e associazioni di pazienti, e aggiornerà queste informazioni non appena riceverà feedback.