La Plenaria del Congresso dei Deputati di Spagna dibattuto ieri, martedì, una Proposta di Legge della Sinistra Repubblicana della Catalogna (ERC), che mirava a regolamentare la cannabis in modo “integrale”. Era la seconda volta, in questa legislatura, che veniva discussa la regolamentazione complessiva della cannabis per uso terapeutico e ricreativo, ma la proposta è stata nuovamente bocciata, con voti contrari di PSOE, PP, Vox e Foro, e voti a favore di United We Can e il resto della sinistra, più PNV e Cs.
Il progetto, presentato in una conferenza stampa nel settembre 2021, intendeva “depenalizzare” la cannabis e considerarla un farmaco da prescrizione. La specifica proposta consentiva anche l'accesso alla cannabis ricreativa da effettuarsi attraverso coltivazioni domestiche o associazioni senza scopo di lucro, stabilendo che ogni cittadino potesse coltivare in casa un massimo di sei piante e produrre un massimo di 480 grammi l'anno. Inoltre, il disegno di legge includeva anche risorse per combattere le dipendenze e aumentare la consapevolezza degli effetti negativi del consumo di cannabis.
Un anno e mezzo fa, il Congresso ha discusso un'altra iniziativa simile, questa volta di Más País, respinta anche da PSOE, PP e Vox e sostenuta dal resto della sinistra e da Unidos Podemos, che ha reso visibile la differenza di criteri di questa questione tra i partner di governo.
Il paese che non depenalizza o almeno regola l'uso e la vendita perderà la barca della storia e smetterà anche di trarre profitto, oltre a costringere i suoi cittadini a pagare molto di più per avere accesso ai CBD e così via...