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La Thailandia sempre più vicina a riclassificare cannabis e canapa come sostanze controllate

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Kitty Chopaka ha guidato diverse manifestazioni e proteste contro il divieto della cannabis in Thailandia. Foto: DR

La Tailandia ha compiuto un altro passo decisivo verso la ri-vietazione della cannabis nel paese. Venerdì scorso, il Narcotics Control Board (NCB), presieduto da un alto funzionario governativo, ha accettato di inviare una proposta all'Ufficio del Narcotics Control Board (ONCB) per reintrodurre la cannabis come sostanza illegale.

Questa iniziativa nasce da una direttiva emanata a maggio dal primo ministro Srettha Thavisin, che mira a chiudere l’industria thailandese della cannabis ricreativa. Questa azione del governo è guidata dal Ministro della Sanità Pubblica, Somsak Thepsutin, che riflette la posizione del Primo Ministro espressa in un'intervista rilasciata a marzo a France 24, in cui condannava il consumo di cannabis come dannoso per la salute nazionale e l'economia del paese.

Giustificazione del governo per la proibizione della cannabis

I professionisti medici e gli accademici del Ministero della Sanità Pubblica hanno costantemente espresso preoccupazione per l’impatto negativo della cannabis sulla salute mentale. La decisione del Primo Ministro evidenzia queste preoccupazioni, descrivendo il commercio di cannabis ricreativa come una minaccia nazionale e un peso economico.

Nella proposta presentata all'ONCB, i fiori e gli estratti di cannabis con un contenuto di THC superiore allo 0,2% saranno vietati a partire dal 1° gennaio 2025. Inoltre, la canapa sarà nuovamente considerata uno stupefacente proibito di categoria 5, annullando le modifiche legali introdotte a giugno 2022 dall’ex ministro della sanità pubblica, Anutin Charnvirakul, che ha innescato una rivoluzione nel campo della cannabis.

Impatto sulla vendita al dettaglio di cannabis e sulle forze dell’ordine

Questa inversione di politica renderà nuovamente illegale il consumo e la vendita di cannabis per scopi ricreativi. La Thailandia conta attualmente circa 7 punti vendita al dettaglio di cannabis, che potrebbero essere chiusi se le nuove normative venissero implementate. Il dottor Surachoke Tangwiwat, vice segretario permanente del Ministero della sanità pubblica, ha presieduto l'incontro che ha portato a questa decisione, alla quale hanno partecipato rappresentanti della Thai Food and Drug Administration ed esperti accademici.

Nonostante alcuni disaccordi all’interno della BCN, la maggioranza ha votato a favore della riclassificazione della cannabis e della canapa come sostanze regolamentate. Gli oppositori sostengono che questa misura causerà notevoli disagi e disagi, ma il governo prevede di introdurre un nuovo e semplice sistema di autorizzazione per un uso personale limitato a fini sanitari.

Calendario delle candidature e opinione pubblica

Se l’ONCB approverà la proposta, il ministro Somsak Thepsutin firmerà l’ordine di revoca, che entrerà in vigore tre mesi dopo la pubblicazione sulla Royal Gazette (l’equivalente del Diário da República portoghese). Questa misura potrebbe segnare la fine della totale libertà di consumo di cannabis in Thailandia il 1° gennaio 2025.

I sondaggi d’opinione indicano un forte sostegno pubblico a questa misura. Un sondaggio condotto nel maggio 2024 dal National Institute of Development Administration (NIDA) ha rivelato che il 75,65% degli intervistati era favorevole alla recriminalizzazione della cannabis per scopi ricreativi, con il 60,38% fortemente d’accordo.

Ripercussioni politiche e sociali

È probabile che il governo guidato dal Pheu Thai Party, che ha fatto della recriminalizzazione della cannabis una delle sue principali promesse elettorali per le elezioni generali del 2023, porterà avanti questa politica. La strategia del governo prevede l’inversione delle modifiche legali del 2022 e l’implementazione di un nuovo sistema di licenze sotto il controllo del governo.

Opposizione dei gruppi pro-cannabis

I gruppi pro-cannabis, guidati da figure come Prasitchai Noonual del Thai Cannabis Future Writing Network o Kitty Chopaka, si oppongono fermamente allo sforzo di ricriminalizzazione. Questi gruppi sostengono che la cannabis ha benefici significativi e hanno indetto proteste, inclusa una manifestazione prevista per oggi, 8 luglio, al Government House.

Nonostante questa opposizione, il governo sembra determinato nella sua decisione. Il futuro della legalizzazione della cannabis in Thailandia dipenderà dalla decisione finale dell'ONCB e dalle conseguenti azioni del Ministero della Salute Pubblica.

 

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[Disclaimer: tieni presente che questo testo è stato originariamente scritto in portoghese ed è tradotto in inglese e in altre lingue utilizzando un traduttore automatico. Alcune parole potrebbero differire dall'originale e potrebbero verificarsi errori di battitura o errori in altre lingue.]

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Con una formazione professionale nel disegno tecnico CAD (2D e 3D), João Xabregas è un attivista e difensore di tutti gli usi e applicazioni della cannabis. Ha scoperto ed è entrato nel mondo della cannabis durante la sua giovinezza, dove ha maturato un interesse speciale per la coltivazione della pianta, che lo ha portato in un viaggio di autoapprendimento attraverso il mondo della cannabis che continua ancora oggi. Le sue avventure legate alla coltivazione della cannabis sono iniziate con lo stesso obiettivo di tanti altri: poter garantire la qualità ed eliminare ogni possibile rischio per la sua salute da ciò che consumava, oltre ad evitare qualsiasi tipo di dipendenza dal mercato illecito. Tuttavia, iniziò presto a vedere il mondo della cannabis e tutto ciò che ad esso era correlato con una prospettiva molto diversa. Abbraccia l'enorme passione che ha per la pianta più perseguitata al mondo e sulla quale è sempre disposto a scrivere e ad avere una bella conversazione.

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Marcello
10 mesi fa

Prima di ciò, mancherebbero studi sulla salute mentale dei proibizionisti della cannabis, perché avevano molti problemi psicologici.

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