Pubblicato il 27 giugno sulla Gazzetta Ufficiale, il decreto approvato dal governo italiano ha inserito i preparati a base di CBD per uso orale nella sezione B della tabella dei medicinali. Ma cosa significa questo e perché è così grave? Con questo decreto l’Italia sarà uno dei pochi Paesi in Europa a trattare il CBD come un medicinale, limitandone la vendita alle sole farmacie con prescrizione medica (come in Portogallo), e mettendo in crisi tutte le attività del settore. Associazioni di settore e commercianti sperano ancora che questo nuovo tentativo sia l'ennesimo tempo, irrealizzabile fino alla fine di questo mese.
Secondo nuovo decreto, il Governo italiano ha pubblicato che “ha ritenuto, per quanto sopra, alla luce dei nuovi pareri espressi dall'Istituto superiore di sanità e dal Consiglio superiore di sanità, di dover procedere all'emanazione di un nuovo decreto che, in ragione della rinnovata istruttoria , determina l'inclusione delle composizioni per somministrazione orale di cannabidiolo ottenuto da estratti di Cannabis nella tabella B dei medicinali di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, mentre revoca i decreti ministeriali 1 ottobre 2020, 28 ottobre 2020 e 7 agosto 2023.
Decreto:
Articolo 1
- Nella tabella dei medicinali, sezione B, del decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309 e successive modificazioni, è inserita in ordine alfabetico la seguente frase: composizioni per somministrazione orale di cannabidiolo ottenuto da estratti di Cannabis.
- Dalla data di entrata in vigore del presente decreto sono revocati i decreti ministeriali 1 ottobre 2020, 28 ottobre 2020 e 7 agosto 2023.
- Il presente decreto entra in vigore il trentesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana Roma, 27 giugno 2024
Il Ministro: Schillaci”
Nonostante le intenzioni del governo italiano, l'Associazione Canapa Sativa Italia (CSI) avverte che “il decreto riguarda solo le composizioni orali di CBD destinate a scopi medicinali”. Di conseguenza, “i prodotti cosmetici contenenti CBD e altri derivati della canapa non rientrano in questa restrizione, continuando ad essere legali e disponibili sul mercato, senza bisogno di prescrizione medica”.
CBD narcotico: il decreto italiano viola le norme UE
Il tentativo del governo italiano di includere il CBD nella tabella dei medicinali è andato contro la sentenza della Corte di Giustizia Europea, che nel 2020 ha affermato: “Il CBD non può essere considerato un narcotico”, perché “non provoca effetti psicotropi o effetti dannosi sull'uomo”. salute."
Una frase storica, il cui valore è incentrato su questa affermazione: “Uno stato membro [dell’UE] non può vedere la commercializzazione del cannabidiolo (CBD) legalmente prodotto in un altro stato membro, se questo viene estratto dalla pianta di Cannabis sativa nella sua interezza e non solo delle sue fibre e dei suoi semi.
Inoltre, come ricordato dal CSI, “il decreto non è stato notificato al TRIS (Technical Regulator Information System), il sistema dell'Unione Europea che prevede che tutti gli Stati membri comunichino le nuove regole tecniche prima della loro adozione. Questa omissione rappresenta un’ulteriore violazione della procedura dell’UE, che mira a garantire la trasparenza e la coerenza delle norme degli Stati membri”.
Per concludere, riportando anche una raccomandazione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), citando anche il decreto approvato dal governo, che nel 2020 invitava tutti gli Stati membri a non includere in questa tabella i prodotti a base di CBD con THC fino allo 0,2%.