A NCAA ha annunciato un cambiamento significativo nella sua politica sulle droghe, dichiarando che la cannabis non sarà più classificata come sostanza proibita per gli atleti di Divisione I durante i campionati. L'uso di cannabis tra gli atleti ha attirato un'attenzione significativa quando l'atleta professionista Sha'Carri Richardson è stato escluso dalla squadra dei Giochi Olimpici statunitensi del 2021 dopo essere risultato positivo alla cannabis.
Il Consiglio di Divisione I ha dichiarato che i prodotti a base di cannabis saranno rimossi dall'elenco delle droghe proibite per gli eventi di campionato e la partecipazione post-stagionale al football americano, a partire dal 26 giugno. Di conseguenza, finiranno le sanzioni per gli atleti che risultano positivi ai cannabinoidi.
Josh Whitman, Presidente del Consiglio della Divisione I, sottolineato che il programma di test antidroga della NCAA è inteso a mantenere l'integrità della concorrenza: "I prodotti a base di cannabis non forniscono un vantaggio competitivo", ha osservato Whitman. Ha aggiunto che l'obiettivo principale del consiglio sono le politiche che promuovono la salute e il benessere degli studenti-atleti piuttosto che le misure punitive per l'uso di cannabis.
La NCAA continua ad applicare un programma di test antidroga per steroidi, ormoni peptidici e agenti mascheranti durante tutto l'anno. Durante le stagioni di campionato, il programma effettua anche test su narcotici, stimolanti e altre droghe ricreative. L'elenco delle sostanze vietate comprende stimolanti, narcotici e ormoni peptidici.
Il caso dell'atleta Sha'Carri Richardson
L'uso di cannabis tra gli atleti ha attirato un'attenzione significativa quando l'atleta professionista Sha'Carri Richardson è stato escluso dalla squadra dei Giochi Olimpici statunitensi del 2021 dopo essere risultato positivo alla cannabis. Tuttavia, Richardson si è assicurato un posto alle Olimpiadi estive del 2024 dopo aver trionfato nelle prove statunitensi.
Sulla scia della squalifica di Richardson nel 2021, molti sostenitori hanno chiesto una revisione della politica. Nonostante ciò, l’Agenzia mondiale antidoping (WADA) continua a vietare i cannabinoidi, ad eccezione del cannabidiolo (CBD).
Sostegno al cambiamento delle politiche
Il rappresentante degli Stati Uniti Earl Blumenauer, co-fondatore del Congressional Cannabis Caucus, ha applaudito la decisione della NCAA. Nella sua dichiarazione, Blumenauer ha osservato: “Lentamente e inesorabilmente, l’America sta tornando in sé dopo 50 anni di guerra fallita alla droga. È giusto che la NCAA rimuova la cannabis dalla sua lista di sostanze proibite, dato che Sha'Carri Richardson si qualifica per i Giochi Olimpici del 2024 – un'impresa che ha raggiunto anni fa ma che le è stata ingiustamente tolta. Alla fine prevale il buon senso”.
La decisione della NCAA di declassificare la cannabis come sostanza vietata per gli atleti di Divisione I segna un cambiamento significativo verso politiche antidroga più progressiste. Questa misura riflette un cambiamento sociale più ampio nella percezione e nella regolamentazione della cannabis, evidenziando un’attenzione alla salute e al benessere degli atleti rispetto alle misure punitive. Mentre il mondo dello sport si adatta a questi cambiamenti, atleti come Sha’Carri Richardson possono aspettarsi ambienti più giusti e più favorevoli nel loro percorso professionale.