Scienza
Corea del Sud: i ricercatori identificano il nuovo cannabinoide "cannabielsoxa" e scoprono il potenziale antitumorale di altri cannabinoidi nel neuroblastoma
Un team di ricercatori sudcoreani ha identificato un nuovo cannabinoide nella pianta di cannabis, chiamato cannabielsoxa. Oltre a ciò, gli scienziati hanno rilevato numerosi altri composti chimici, alcuni dei quali non erano mai stati precedentemente identificati nei fiori di cannabis. Questa scoperta rivoluziona la comprensione del profilo chimico della cannabis e delle sue applicazioni terapeutiche, in particolare per quanto riguarda la sua attività antitumorale nel neuroblastoma, un tipo di cancro con un alto tasso di mortalità nella popolazione infantile.
La ricerca è stata condotta da ricercatori di diverse istituzioni accademiche e governative della Corea del Sud, in particolare la Wonkwang University, la Kyung Hee University e il Ministero della sicurezza alimentare e farmaceutica. I risultati sono stati pubblicato sulla rivista Pharmaceuticals. La ricerca non solo ha permesso la scoperta di nuovi cannabinoidi, ma ha anche portato a esplorare il potenziale antitumorale di diversi composti derivati dalla cannabis nel neuroblastoma, una forma di cancro che colpisce prevalentemente i bambini piccoli e ha un alto tasso di mortalità infantile.
Che cosa è Canabielsoxa? Una nuova aggiunta alla famiglia dei cannabinoidi
Lo studio si è concentrato sul cannabielsoxa, un cannabinoide precedentemente non identificato, di cui ora è stato confermato che è prodotto naturalmente dalla pianta di cannabis. A differenza dei cannabinoidi più diffusi come THC e CBD, questo nuovo composto amplia la complessità biochimica della pianta. Sebbene il cannabielsoxa non abbia dimostrato un'attività antitumorale significativa nell'analisi attuale, la sua scoperta getta le basi per future indagini farmacologiche e valutazioni terapeutiche.
Oltre al cannabielsoxa, i ricercatori hanno identificato sei cannabinoidi noti e quattro composti simili alla cloro, tra cui alcuni mai identificati prima nella cannabis. Due dei composti di tipo cloro, l'estere etilico b del 132-idrossifosforbido e la ligulariafitina A, sono particolarmente degni di nota, in quanto rappresentano una nuova classe chimica derivata dai fiori di cannabis.
I risultati dello studio suggeriscono che la cannabis presenta una diversità chimica ancora più ricca di quanto si pensasse in precedenza, rafforzando l'importanza di condurre indagini fitochimiche più approfondite.
Cannabinoidi e cancro: risultati promettenti contro il neuroblastoma
Lo scopo principale della ricerca era analizzare l'attività antitumorale dei composti della cannabis nelle cellule del neuroblastoma. Il neuroblastoma è il tumore solido più diffuso nei bambini e rappresenta la principale causa di morte associata alle neoplasie maligne nei bambini.
Il team di ricerca ha valutato 11 composti estratti dalla cannabis e ha scoperto che sette di essi mostravano forti effetti inibitori sulle cellule del neuroblastoma. I composti in questione includono:
- Cannabidiolo (CBD)
- Acido cannabidiolico (CBDA)
- Estere metilico dell'acido cannabidiolico (CBDA-ME)
- Delta-8 tetraidrocannabinolo (Δ8-THC)
- Cannabicromene (CBC)
- Inoltre, due ulteriori composti simili al cloro
I cannabinoidi studiati hanno dimostrato un'attività antitumorale più potente rispetto ai composti di tipo cloro. Questo risultato evidenzia il potenziale di questi cannabinoidi nello sviluppo di nuovi trattamenti per il cancro pediatrico.
La ricerca ha utilizzato tecniche cromatografiche avanzate per isolare e identificare le strutture chimiche dei composti. Gli scienziati hanno poi sottoposto i campioni a un test di tossicità metabolica, allo scopo di valutare gli effetti delle sostanze in questione sulle cellule del neuroblastoma. Queste precise metodologie hanno garantito l'affidabilità dei risultati e aperto nuove strade per l'esplorazione futura della farmacologia della cannabis.
Implicazioni per la cannabis medicinale e lo sviluppo farmaceutico
Questa scoperta rafforza le basi scientifiche a sostegno dell'uso della cannabis medicinale nel trattamento del cancro. Sebbene il THC e il CBD abbiano ricevuto molta attenzione, questo studio evidenzia la necessità di esplorare anche i cannabinoidi meno noti per le loro proprietà terapeutiche uniche.
Inoltre, la ricerca rappresenta un passo fondamentale nello sviluppo di prodotti farmaceutici a base di cannabis, in particolare quelli mirati ai tumori pediatrici refrattari e letali, come il neuroblastoma. Inoltre, si promuove la ricerca continua sulla sicurezza, l'efficacia e il meccanismo d'azione di questi composti in contesti clinici.
Ampliare gli orizzonti della ricerca sulla cannabis
Sebbene il cannabielsoxa in sé non abbia dimostrato attività citotossica in questo particolare studio, la sua identificazione costituisce una pietra miliare nella ricerca sui cannabinoidi. Comprendere il modo in cui questo nuovo cannabinoide interagisce con il sistema endocannabinoide umano potrebbe rivelare benefici medicinali finora sconosciuti.
Con l'espansione della legalizzazione della cannabis in tutto il mondo, aumenta la richiesta di ricerche approfondite e scientificamente convalidate. Scoperte come queste contribuiranno a plasmare il futuro della medicina basata sulla cannabis, aprendo la strada a nuovi trattamenti e ampliando la gamma di strumenti terapeutici a disposizione della medicina moderna.
La scoperta del cannabielsoxa e di altri composti recentemente rilevati nella cannabis mette in luce il potenziale inutilizzato di questa antica pianta. La significativa attività antitumorale osservata in diversi cannabinoidi alimenta nuove speranze per lo sviluppo di terapie contro il cancro a base di cannabis, in particolare per il neuroblastoma infantile, da cui sopravvivono pochissimi bambini.
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[Disclaimer: tieni presente che questo testo è stato originariamente scritto in portoghese ed è tradotto in inglese e in altre lingue utilizzando un traduttore automatico. Alcune parole potrebbero differire dall'originale e potrebbero verificarsi errori di battitura o errori in altre lingue.]____________________________________________________________________________________________________
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Con una formazione professionale nel disegno tecnico CAD (2D e 3D), João Xabregas è un attivista e difensore di tutti gli usi e applicazioni della cannabis. Ha scoperto ed è entrato nel mondo della cannabis durante la sua giovinezza, dove ha maturato un interesse speciale per la coltivazione della pianta, che lo ha portato in un viaggio di autoapprendimento attraverso il mondo della cannabis che continua ancora oggi. Le sue avventure legate alla coltivazione della cannabis sono iniziate con lo stesso obiettivo di tanti altri: poter garantire la qualità ed eliminare ogni possibile rischio per la sua salute da ciò che consumava, oltre ad evitare qualsiasi tipo di dipendenza dal mercato illecito. Tuttavia, iniziò presto a vedere il mondo della cannabis e tutto ciò che ad esso era correlato con una prospettiva molto diversa. Abbraccia l'enorme passione che ha per la pianta più perseguitata al mondo e sulla quale è sempre disposto a scrivere e ad avere una bella conversazione.




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