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Il riconoscimento giuridico dei fiori di canapa sarà discusso al Parlamento europeo

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A settembre, la Commissione Agricoltura del Parlamento europeo (AGRI) ha approvato un emendamento che riconosce i fiori di canapa come prodotto agricolo, una decisione che potrebbe avere un impatto diretto sulla prossima PAC (Politica Agricola Comune) e sul settore europeo della canapa. Il provvedimento, che include anche la possibilità di rivedere il limite consentito di THC, sarà sottoposto a votazione plenaria e potrebbe trasformare le norme di produzione e commercializzazione nell'Unione europea a partire dal 2027.

Per anni, la Politica Agricola Comune (PAC) ha riconosciuto esplicitamente solo alcune parti della pianta di canapa, come semi e fibre, tralasciando fiori e foglie, una particolarità sfruttata dal governo portoghese. L'interpretazione della legislazione UE sui generis ha creato ulteriori difficoltà per gli agricoltori e le aziende in Portogallo.

Tuttavia, nell'agosto 2025, la Commissione europea ha presentato una proposta di modifica della Politica agricola comune (PAC) e dell'Organizzazione comune dei mercati (OCM) per riconoscere tutte le parti della pianta di canapa come prodotto agricolo. La Commissione AGRI (Agricoltura e sviluppo rurale) del Parlamento europeo ha successivamente votato a favore di questa proposta l'8 settembre 2025, approvando un emendamento che include esplicitamente i fiori di canapa.

"Riconoscere i fiori di canapa come prodotto agricolo potrebbe consentire ai produttori di accedere ai sussidi della PAC, ai finanziamenti rurali e al sostegno ambientale, ponendo la canapa sullo stesso piano delle altre colture agricole."

Quando tutto sembrava perduto, ecco che “una luce appare a Bruxelles”

Richiedere l'autorizzazione per coltivare canapa è sproporzionatamente burocratico, come testimoniano diversi agricoltori.

Guardando a Bruxelles, dove si sta discutendo del riconoscimento dei fiori di canapa come coltura agricola legittima, abbiamo la sensazione che in Portogallo il dibattito sembri essersi congelato nel tempo, con la canapa trattata come una minaccia per l'ordine pubblico, soggetta a una burocrazia degna di un romanzo kafkiano: autorizzazioni che non arrivano mai, richieste di documenti inutili, interpretazioni creative e sproporzionate della legge e agricoltori che hanno bisogno di capire più di legge che di agricoltura per capire se possono o meno seminare. Per non parlare delle innumerevoli confusioni e sequestri da parte della GNR (Guardia Nazionale Repubblicana).

In Europa si parla di sovvenzionare i fiori di canapa, di creare un quadro normativo che consenta la concorrenza e persino di aumentare il limite di THC allo 0,5%. Negli uffici della Direzione generale per l'alimentazione e la medicina veterinaria di Lisbona, una pianta con lo 0,3% di THC continua a essere trattata come se nascondesse un intero cartello nella sua erba, mentre il settore medicinale è messo alla prova da operazioni di mega-traffico, come "Erva-Daninha".

Impatto reale per agricoltori e industria

Il riconoscimento dei fiori di canapa come prodotto agricolo potrebbe aprire l'accesso dei produttori ai sussidi della PAC, ai finanziamenti rurali e al sostegno ambientale, ponendo la canapa su un piano di parità con le altre colture agricole. Per il settore, l'approvazione di queste proposte rappresenterà una maggiore chiarezza normativa, che ridurrà i rischi legali e fornirà un quadro più stabile per gli investimenti in prodotti derivati ​​dalla pianta di canapa.

Tuttavia, permangono sfide, come il limite massimo consentito di THC per la canapa industriale (che, secondo l'attuale PAC, è dello 0,3%). Diversi eurodeputati, tuttavia, propongono di aumentarlo allo 0,5%, avvicinando l'UE ai paesi concorrenti.

I prossimi passi 

Il prossimo passo sarà una votazione plenaria del Parlamento europeo, prevista per il mese prossimo, seguita da negoziati a tre tra Parlamento, Consiglio e Commissione.

L'Associazione europea della canapa industriale (EIHA) ha accolto con favore l'approvazione, l'8 settembre, da parte della Commissione per l'agricoltura del Parlamento europeo (COMAGRI) di un emendamento che riconosce esplicitamente i fiori di canapa come prodotto agricolo legale, a condizione che la varietà sia registrata nel catalogo dell'UE e rispetti i limiti di THC.

"Si tratta di un passo strategico per il settore della canapa", ha dichiarato Francesco Mirizzi, Direttore Generale dell'EIHA, aggiungendo che la proposta del Parlamento "risponde alle esigenze degli agricoltori e allinea le norme dell'UE alle realtà del mercato. Per troppo tempo, le aziende hanno dovuto far fronte a diverse restrizioni nazionali sui fiori, mettendo a rischio i loro mezzi di sussistenza. Questa situazione deve finire", ha concluso.

L'Associazione Europea per la Canapa Industriale prevede un dibattito difficile in sede di Consiglio, dove gli Stati membri dell'UE dovranno finalmente chiarire la loro posizione sulla piena legalizzazione della pianta di canapa. Se l'esito delle discussioni interistituzionali sarà favorevole, le nuove norme potrebbero entrare in vigore già la prossima estate, a seconda del calendario di adozione.

Vedi il comunicato stampa dell'Associazione Europea della Canapa Industriale qui
PR-CMO-voto-EIHA

Vedi qui la bozza sottoposta a discussione:
AGRI-AM-773314_IT

 

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[Disclaimer: tieni presente che questo testo è stato originariamente scritto in portoghese ed è tradotto in inglese e in altre lingue utilizzando un traduttore automatico. Alcune parole potrebbero differire dall'originale e potrebbero verificarsi errori di battitura o errori in altre lingue.]

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Sono uno dei direttori di CannaReporter, che ho fondato insieme a Laura Ramos. Vengo dall'isola unica di Madeira, dove attualmente risiedo. Mentre ero a Lisbona alla FCUL studiando Ingegneria Fisica, sono stato coinvolto nella scena nazionale della canapa e della cannabis, avendo partecipato a diverse associazioni, alcune delle quali sono ancora membro. Seguo l'industria globale e in particolare i progressi legislativi relativi ai diversi usi della cannabis.

Sono contattabile via email all'indirizzo joao.costa@cannareporter.eu

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