Il governo ha pubblicato ieri un comunicato di rettifica à Ordinanza n. 83/2021, dopo un'interpellanza di CannaCasa alla Presidenza del Consiglio dei ministri. L'Associazione Canapa Industriale ha chiesto chiarimenti su una possibile decadenza della suddetta ordinanza, dove la semplice modifica di un comma obbligava i coltivatori di canapa ad avere un responsabile tecnico.
Le reazioni degli agricoltori non si sono fatte attendere e molti hanno protestato contro la nuova legge. A torto, l'Ordinanza ha rinviato la coltivazione della canapa ad un comma dell'Ordinanza che stabiliva l'obbligo per ogni produttore di presentare la prova della qualifica del tecnico incaricato, che vale solo per la cannabis terapeutica, e che CannaCasa ha ritenuto un errore.
In una lettera inviata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, CannaCasa afferma che “dalla lettura dei vari commi presenti al numero 1 dell'articolo 3, risulta che al. m), “Indirizzo completo e localizzazione geografica per coordinate delle strutture in cui è stoccato il prodotto”, configura ipsis verbis l'unico dei requisiti sinora richiesti dalla DGAV non compresi nell'Ordinanza 83/2021, essendo al. n) dalla medesima ordinanza “Prova di qualificazione tecnica del tecnico incaricato adeguata all'esercizio dell'attività, al fine di garantire la gestione e assicurare la qualità delle attività svolte” completamente nuova. Tale requisito, infatti, non era mai stato richiesto per l'attività in questione”.
CannaCasa ha allertato dell'errore il Consiglio dei ministri, affermando che “siamo consapevoli che la pubblicazione dell'Ordinanza 83/2021 ha recepito, al numero 2 dell'articolo 3, una lacuna in relazione agli obblighi di istruzione per l'autorizzazione alla coltivazione della cannabis a fini industriali, ovvero nell'errata inclusione dell'al. n), quando riteniamo che al. m)."
Meno di un mese dopo, il Dichiarazione di rettifica n. 15/2021, che sostituisce la “voce n) Attestazione dell'idoneità tecnica del responsabile tecnico idoneo all'esercizio dell'attività, al fine di garantire la gestione e assicurare la qualità delle attività svolte” con “m) Indirizzo completo e ubicazione geografica dalle coordinate delle strutture in cui è immagazzinato il prodotto”.
Nonostante sembri irrilevante, il cambiamento è estremamente importante, poiché la richiesta di un tecnico potrebbe rendere impossibile la coltivazione della canapa per la stragrande maggioranza degli agricoltori.