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Francia: 30 senatori chiedono la piena legalizzazione della cannabis, rifiutando opzione “demagoga” di depenalizzazione

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Foto: DR | zamnesia.fr

Un gruppo di 31 senatori del gruppo "Socialisti, ecologisti e repubblicani" è impegnato ad avviare un processo di consultazione per introdurre una legge per legalizzare la cannabis in Francia. Il gruppo ha pubblicato sul quotidiano “Le Monde” un articolo in cui espone diversi argomenti a favore della legalizzazione della cannabis e respinge l'ipotesi della depenalizzazione, dicendo che si tratta di un'opzione “demagoga”, che “mantiene il divieto”.

La tendenza europea alla legalizzazione della cannabis inizia a mostrare segni di diffusione. Il quotidiano Le Monde pubblicato, il 10 agosto, una rubrica in cui vengono presentati diversi argomenti per la legalizzazione della cannabis. Firmato da 31 senatori francesi, il testo spiega che affrontano “la realtà frontalmente: la situazione è insostenibile”. La lettera è l'inizio del lancio di un'ampia consultazione che culminerà nella proposta di una legge che legalizzi la cannabis per il consumo degli adulti in Francia. Tra i firmatari ci sono i socialisti Patrick Kanner o David Assouline, senatori rispettivamente del nord e di Parigi.

La lettera è perentoria ed espone la realtà francese:

"Quasi 18 milioni di nostri concittadini hanno usato la cannabis a scopo ricreativo, secondo un recente rapporto dell'Assemblea nazionale. Sebbene sia vietato, 1,5 milioni lo consumano regolarmente”.

I senatori sostengono, quindi, che la legalizzazione della cannabis è una questione sociale che le autorità pubbliche devono affrontare e spetta al legislatore rispondere alle legittime preoccupazioni che esistono.

Rifiuto della depenalizzazione: un'opzione "demagoga" che "mantiene il proibizionismo"

La lettera firmata dai 31 senatori indica la depenalizzazione e la legalizzazione come opzioni per la regolamentazione della cannabis. In merito alla depenalizzazione, che è il regime giuridico portoghese in materia di cannabis, i senatori sono diretti e diretti: “la depenalizzazione è caratterizzata dal mantenimento del divieto con l'eliminazione delle sanzioni sostenute”. I senatori affermano inoltre che la depenalizzazione è una rinuncia al potere pubblico, che si priva dei mezzi d'azione. I senatori definiscono la depenalizzazione come "comprare la pace sociale con un certo cinismo" e rifiutano categoricamente questa "opzione demagoga e populista".

Controllare la qualità sanitaria dei prodotti e riscuotere le tasse

Nella lettera i senatori presentano argomenti a favore, a favore di un'altra strada: la legalizzazione. La lettera confronta questa misura legale con le politiche pubbliche esistenti per tabacco e alcol o addirittura gioco d'azzardo, aggiungendo che la legalizzazione fornirà i mezzi per agire in modo più efficace per proteggere meglio i cittadini e soprattutto i giovani.

In definitiva, i senatori ritengono che saranno in grado di guadagnare entrate fiscali da questi mercati e affermano persino di avere un certo impatto sull'economia, soprattutto nei settori della giustizia e delle forze di sicurezza.

Già a giugno 2019 avevano scritto medici, economisti e altri professionisti una colonna in L'Obs spiegando perché volevano legalizzare la cannabis.

 

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[Disclaimer: tieni presente che questo testo è stato originariamente scritto in portoghese ed è tradotto in inglese e in altre lingue utilizzando un traduttore automatico. Alcune parole potrebbero differire dall'originale e potrebbero verificarsi errori di battitura o errori in altre lingue.]

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Sono uno dei direttori di CannaReporter, che ho fondato insieme a Laura Ramos. Vengo dall'isola unica di Madeira, dove attualmente risiedo. Mentre ero a Lisbona alla FCUL studiando Ingegneria Fisica, sono stato coinvolto nella scena nazionale della canapa e della cannabis, avendo partecipato a diverse associazioni, alcune delle quali sono ancora membro. Seguo l'industria globale e in particolare i progressi legislativi relativi ai diversi usi della cannabis.

Sono contattabile via email all'indirizzo joao.costa@cannareporter.eu

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