Il Tribunale amministrativo regionale del Lazio (TAR) in Italia ha annullato un decreto sulle piante medicinali che limitava la produzione di canapa a semi e fibre. Questa decisione autorizza l'effettivo utilizzo dell'intera pianta di canapa in Italia, avvicinando il Paese alle normative europee.
La decisione, presa dalle associazioni di categoria tra cui il canapa sativa italia, Cannabis Sardegna, Resilienza Italia onlus e Federcanapa, ha affermato che le restrizioni all'uso di parti della pianta possono essere giustificate solo da dati scientifici e che non è possibile operare alcuna distinzione tra le parti delle piante di canapa coltivate liberamente.
Avv. Giacomo Bulleri, che ha assistito lo Studio Leganza, con sede a Roma, dichiarato a canapaindustriale.it che “è necessario, in casi come quello in esame, che l'amministrazione fornisca un'adeguata illustrazione delle primarie esigenze di tutela della salute e di precauzione, fornendo i dati scientifici che dimostrino la reale esistenza di un rischio derivante dalla coltivazione di piante di canapa nella loro interezza (ovvero semi, semi derivati, foglie e infiorescenze da cui è stata estratta la resina)”.
I ministeri competenti dovranno ora riesaminare la misura e saranno necessarie modifiche legislative specifiche per la canapa per proteggere il settore e consentirgli di funzionare legalmente. La decisione è un punto di riferimento per i lavori in sospeso, come i panel di filiera, e i ministeri dovranno riunirsi per adottare un testo sui prodotti che adotterà le indicazioni del TAR sull'uso di tutte le parti della canapa.
La canapa e il CBD devono circolare liberamente in tutta Europa
Il TAR ha richiamato la recente sentenza del Consiglio di Stato francese e la decisione di Corte di giustizia europea, che ha sottolineato che i prodotti legali a base di CBD provenienti da uno stato membro dovrebbero poter circolare liberamente in tutta Europa.
La Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo (UNCTAD) ha pubblicato un rapporto sulla canapa industriale, sottolineando che l'approccio dell'intero impianto deve essere al centro di qualsiasi strategia di sviluppo settoriale. Il rapporto dell'UNCTAD suggerisce che un tale approccio potrebbe contribuire alla crescita delle aree rurali, delle industrie manifatturiere e delle industrie di trasformazione alimentare.
La decisione del TAR non legittima automaticamente l'uso della canapa nella sua interezza come pianta medicinale fino a quando la legge non sarà debitamente modificata, a meno che la decisione non venga impugnata dal ministero al Consiglio di Stato.
Indipendentemente da come si svilupperà la situazione, questo evento segna indubbiamente una vittoria per il settore della canapa, non solo in Italia – che riesce così a raggiungere uno degli obiettivi tanto desiderati di poter utilizzare tutta la pianta e non solo parti di essa. , in quanto è una cosa che potrebbe, e certamente avrà, ripercussioni in tutta Europa, soprattutto nei paesi dove accade la stessa cosa – come il Portogallo, dove la coltivazione della canapa è limitata anche a fibre e semi, e dove si attende ancora la definizione e pubblicazione di una nuova ordinanza relativa a questo settore.