Questa è la seconda volta che il Portogallo torna al punto di partenza quando si tratta di legalizzare l’uso di cannabis da parte degli adulti. Con il dimissioni del primo ministro António Costa, il 7 novembre, il governo verrà sciolto e scadranno i progetti di legge presentati all'Assemblea della Repubblica, analogamente a quanto accaduto nel novembre 2021. Il Portogallo ha nuove elezioni legislative previste per il 10 marzo 2024.
La legalizzazione dell'uso personale della cannabis era stata proposta da due partiti, Blocco sinistro, il 6 giugno 2022, e Iniziativa liberale, il 20 aprile 2023. Tuttavia, nessuno era ancora stato previsto per la discussione o la votazione nella Plenaria dell'Assemblea della Repubblica. Con lo scioglimento del governo, i progetti di legge per legalizzare l'uso adulto di cannabis non hanno più alcuna validità e dovranno quindi essere presentati nuovamente.
Da quasi tutto a niente
Il governo a maggioranza socialista sembrava piuttosto favorevole a portare avanti la legalizzazione. Circa tre mesi fa, il capogruppo parlamentare del Partito socialista, Eurico Brilhante Dias, anunciou l'intenzione di istituire un gruppo di lavoro per dibattere e approfondire la riflessione attorno alla regolamentazione dell'uso della cannabis per scopi non medici.
Anche il vicepresidente del Gruppo parlamentare del Partito Socialista, Miguel Costa Matos, suggerito al governo portoghese di approfittare della maggioranza assoluta che deteneva nell’Assemblea della Repubblica per legalizzare la cannabis. Miguel Costa Matos è intervenuto al Congresso Nazionale della Gioventù Socialista (JS), a Braga, dove è stato rieletto alla guida del JS.
Il 19 settembre, nel dibattito “L’esposizione alla cannabis nell’adolescenza”, svoltosi nell’Auditorium António de Almeida Santos, presso l’Assemblea della Repubblica, C’era un chiaro consenso politico: Ad eccezione di Chega, tutti i partiti politici erano favorevoli alla creazione di norme per l'uso della cannabis da parte degli adulti. Allora il Portogallo sembrava quindi esserlo pronti ad andare avanti con la legalizzazione, ma, con l'ennesimo scioglimento del governo, si fa nuovamente un grande passo indietro.
Con le polemiche sulla destituzione del Primo Ministro, per presunti sospetti di corruzione nel suo esecutivo, le prossime elezioni, previste per il 10 marzo 2024, sono avvolte in un'immensa incertezza.